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GARDONE ONENIGHT IRON: GIROLAMO CAPRA NUOVO CEO RAFT PROTEMPORE, AD OLIVA INCARICHI AMMINISTRATIVI.

Il primo torneo One Night di Gardone si è distinto per la sua singolare ambientazione all'aperto sui campi in terra, ancor privi delle consuete righe delimitanti, a causa dei lavori di rifacimento degli stessi non ancora conclusi causa stagione delle piogge, in pieno svolgimento nella ridente Valle bresciana.

Questa peculiarità non ha scoraggiato gli organizzatori, che hanno introdotto una soluzione tecnologica alquanto insolita: l'uso temporaneo dell'hawk eye, un sistema di ripresa prestato per una notte da un prestigioso circolo Ginevrino, con la formula del silenzio assenso . La tecnologia hawk eye su terra non è ancora affidabile al 100% ma i giocatori hanno sottoscritto un accordo per il quale non sono ammessi reclami, quindi nessuno è stato penalizzato .

Durante lo svolgersi del torneo, si è raddrizzato il tiro quando la palla usciva dalle reti perimetrali perché il sistema crashava, in quel caso si è deciso che ogni giocatore è arbitro del campo avversario, quindi la manifestazione si è svolta in un clima sereno e cordiale, nella massima arbitraria sportività. Il torneo si è quindi concluso con successo, segnando l'inizio di una tradizione che combina sport, innovazione e un pizzico di follia, in linea con lo spirito rivoluzionario che lo ha ispirato.

Pioggia e clima rigido hanno reso la competizione ancor più estrema, nonostante i potenti radiatori a bordo campo creassero delle zone con temperature più miti, nelle quali però le condizioni di gioco si velocizzavano parecchio, rendendo tutto più interessante ed imprevedibile.

È il pilot della nuova formula “CEORaftProTempore” secondo la quale la carica di amministratore delegato viene ceduta al vincitore della manifestazione, ed a cadenza trimestrale verrà rimessa in palio, dato che buona parte dei match del circuito sono a tempo, quindi per coerenza si è deciso così. Il tutto nasce dalla necessità di trovare sostituti degni all’attuale CEO, il quale sarà impegnato almeno fino a fine anno nella carriera di anchorman per una nota rete televisiva locale, e non potrà occuparsi della gestione corrente.

C’è chi ha voluto insinuare della dietrologia, asserendo che questa iniziativa rifletterebbe una filosofia di rinnovamento e rotazione in risposta alla nascita di organizzazioni non autorizzate di tennisti, ma non è rispondente al vero.

La scelta di avviare il Format con la categoria iron mirava a sottolineare un approccio inclusivo, evitando contestazioni da parte di giocatori di categorie superiori potenzialmente critici verso l'assenza di righe sui campi.

La formula del torneo prevede ottavi quarti semifinali e finale, partendo con set unico nelle due ore killer sul 40 pari senza limiti di game, limite di un’ora nei quarti, di mezz’ora in semifinale e di un quarto d’ora in finale, al netto del riscaldamento.

Questo schema dinamico è abbinato a una regola curiosa ma accolta con entusiasmo: la possibilità di concedersi pause caffè o gin tonic durante i cambi di campo, senza però fermare il cronometro, aggiungendo un elemento di strategia sociale al già intenso confronto sportivo.

Tra le varie peripezie della nottata, che vede affrontarsi 14 tra i migliori Rebels del circuito arrivati da varie province, rassicuriamo innanzitutto tutti sulle condizioni del buon Piazzalunga, in forma smagliante, come di consueto a Brescia lui gioca a torso nudo, avanti 7-2 contro Oliva, ne deve subire il ritorno imperioso per poi ritirarsi sull’8-9 per un probabile problema d’ipotermia: dal nosocomio di Gardone, al quale è stato tradotto non proprio assecondando la sua volontà, ci dicono che probabilmente non riporterà conseguenze durature.

Degno di nota il match di ottavi fra Tava e Salvi, con il tennista comasco che deve abbandonare il match sul 17 pari, perché Navoni, salito bronze durante il tragitto verso Brescia, è stato screcciato dal tabellone e non aveva voglia di aspettarlo; destino simile per Perri, che avanti 14-11 con Braga cede il passo all’avversario per andare a giocare un match di Cup a Pralboino, clamorosa invece la monetina con cui si decide il match tra Venezia e Togni, dopo il 19 pari 15-15 allo scadere delle due ore di tempo effettivo, è il Gladiatore ad azzeccare la croce vincente per poi beneficiare dell’assenza di Fausto (non si hanno sue notizie ma nessuno è parso preoccuparsene). Max si ferma in semifinale, sconfitto 2-9 da Capra e bofonchiando “io quel tizio l’ho già visto da qualche parte…" Capra negli ottavi aveva battuto contro pronostico l'ottimo Urbani, che allo scoccare della prima ora conduceva 9-2; Girolamo a quel punto inizia saltuariamente a cambiare braccio con cui colpisce, ma non sempre, mandando in confusione il buon Matteo che finisce per soccombere 11-20. Scelta tattica curiosa che paga, dato che anche il buon Braga nei quarti aveva subìto il medesimo trattamento avanti 6-0 alla mezz'ora, soccombe 6-12 alla fine dei 60 minuti effettivi). 

Grande scazzottata fra Belotti e Montini, con il primo a tirar mazzate di dritto ed il secondo a controbattere e chiudere a rete quando possibile: vince Davide 13-11 con due killer sanguinosi. Ma chi di killer ferisce... Belotti subisce la rimonta di Oliva nei quarti, da sotto 3-7, RenèVolèe lo riprende sul 9 pari e vince il killer del 10-9, ora finita e Renato in semi. Da segnalarsi anche la sconfitta di Salvi sempre in semifinale, con Omassi, Luca pareva aver studiato a fondo i corridoi tiepidi dove la palla correva notevolmente di più, (per Luigi infatti, numero 1 del seeding, è il primo match di serata, avendo avuto il bye al primo turno) portandosi sul 6-2, ma Luigi ad un certo punto se ne accorge, variando il gioco nelle zone più umide ed invertendo l’inerzia del match: Salvi sbarella e la perde al tie, arbitrariamente giocato sul 10 pari a due minuti dalla fine della mezz’ora di gioco (0-1). Lo stesso Omassi si ferma poi ad un passo dalla finale, battuto da Oliva in un match epico, fotocopia a parti invertite del loro primo match dello scorso anno al MegaSlam Iron al Brixia, stavolta è Renè a rimontare ed a vincere al tiebreak, giocato sul 4 pari (2-1)

Si è segnalato un fatto ricorrente durante i match di Capra: il notissimo mancino di Brescia è stato visto giocare con la mano destra nei momenti chiave di ogni match, da sotto nel punteggio in ogni turno sino a ribaltarne l'esito, il chè è risultato in effetti curioso, ma la cosa non è vietata dal regolamento e quindi non sono stati presi provvedimenti in tal senso.

Alla fine trionferà proprio Girolamo Capra (che tra l’altro comunque gioca meglio con la destra), che supererà in finale RenèVolèe (al quale sarà fatale l’ultimo, troppo rilassato, coffee break, nel quale il caffè in realtà era finito ed il signor Giancarlo ha colpevolmente tardato a servirgli l’espresso dal bar, ndr) per 1-1 30-15. Il discorso finale del Capra, dedito in maniera commovente alle pause Gin, sarà delirante ma d’ispirazione, rivolgendosi ai partecipanti e agli spettatori con un mix di fervore e leggera inebriazione, ha lasciato un'impronta indelebile sull'evento con il suo appassionato “StayRebel, DrinkRaft” che rassicura la community sulla bontà dell’evento e del nuovo condottiero a tempo.

Ringraziamo tutti i partecipanti, accorsi così numerosi nonostante le festività pasquali, il signor Giancarlo, puntuale ed inappuntabile, un pasciuto ma affascinate Manuel che offre la colomba a colazione a tutti, alla prossima! #StayRebel #FishRaft

Commenti (4)

  • Daniele Ardenghi
    DANIELE ARDENGHI
    Bravissimo Ferruccio!
  • Daniele Ardenghi
    DANIELE ARDENGHI
    Volevo dire, bravissimo Girolamo. E - adesso - buon lavoro anche a Renée…
  • Renato Oliva
    RENATO OLIVA
    Bellissima iniziativa.....bravo Stefano bravi ragazzi...siamo stati eroici!!!...complimenti anche alla bravissima massaggiatrice...tutta notte con i muscoli tonici troppo brava!!!!!!!!
  • Abigail Mary Barker
    ABIGAIL MARY BARKER
    Bellissimo!!!!

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